AGOSTINO IACURCI | Artista vincitore della XXII edizione del Premio Ermanno Casoli

14 marzo 20243

La Fondazione Ermanno Casoli annuncia l’artista vincitore della XXII edizione del Premio Ermanno Casoli: l’importante riconoscimento nel campo dell’arte contemporanea in Italia è stato assegnato ad Agostino Iacurci (Foggia, 1986) che realizzerà un’opera d’arte sitespecific per la sede di AIRFORCE a Cerreto D’Esi (AN), azienda del gruppo Elica. 

Come dichiara Marcello Smarrelli, Direttore Artistico della Fondazione Ermanno Casoli: “Agostino Iacurci ha creato una sua cifra personalissima con cui rappresenta la realtà e in modo particolare il paesaggio. Oltre allo stile fortemente espressivo, un elemento fondamentale della pratica di Iacurci è l’attitudine alla relazione che lo rende felicemente incline a condividere il processo creativo con gruppi eterogenei di persone”.  

Nella sua pratica artistica Agostino Iacurci utilizza pittura, scultura, disegno, luce, suono, combinando in modo eterogeneo i vari media per creare installazioni immersive che dialogano intimamente con i luoghi, spazi visionari in cui convergono liberamente storie, ricordi personali, riferimenti letterari e racconti vernacolari. I suoi interventi pittorici su grande scala, che ne hanno decretato il successo internazionale, si configurano come interventi di pittura espansa, un‘originale rilettura della cosiddetta “architettura parlante”.  

Agostino Iacurci è stato invitato a ideare un progetto per il nuovo stabilimento di AIRFORCE che, come caratteristico del Premio Ermanno Casoli, nasce da un bisogno formativo identificato all’interno dell’azienda in collaborazione con la funzione Human Resources: dopo la completa acquisizione da parte di Elica e il trasferimento della propria sede da Fabriano a Cerreto D’Esi, per le persone di AIRFORCE era necessario ricreare la compattezza, l’energia, lo spirito di condivisione che da sempre caratterizzano l’azienda, ma anche offrire un luogo accogliente e familiare ai propri lavoratori.  

L’intervento sarà il frutto di una serie di azioni che coinvolgeranno l’intera popolazione aziendale – circa 100 tra dirigenti, impiegati e operai – senza alcuna distinzione di gerarchia organizzativa, con l’obiettivo di trasformare un’ampia porzione dello stabilimento, attualmente utilizzata come area di transito, in un luogo di sosta e incontro per i dipendenti.