ANNA RAIMONDO | Invisible

12.10.2018 > 03.02.2019 | ifa-Galerie, Berlin

 

Invisible

Untie to Tie II – Movement.Bewegung

Con Zainab Andalibe, Kenza Benamour, Hicham Berrada, Mohammed Laouli, Abdessamad El Montassir, Anna Raimondo, Leila Sadel, Anike Joyce Sadiq

A cura di Alya Sebti

 

“Shake off the chains of too constricted space.
He who has burst from all dimension’s bonds
Ranges through all directions, like the sky.
The rose’s scent by parting from the rose”
Mohamed Iqbal

Oggi, il senso visivo predomina i nostri modi di immaginare il mondo che ci circonda. Le società contemporanee sono definite da un flusso incessante di immagini. I social network dettano le leggi dell’informazione producendo codici visivi ogni secondo, subito pubblicati su Instagram o Facebook.

Pertanto, il non-manifesto è stato eliminato dagli immaginari collettivi e la dimensione spirituale è stata respinta dalle questioni contemporanee. Imponendo i suoi codici e standard “universali”, l’Occidente ha relegato l’immanifesto al fondo del suo cumulo. Tuttavia, le odierne società occidentali mostrano una ricerca emergente di spiritualità e molteplici tentativi di reintegrare il non-manifesto nella vita quotidiana.

Se consideriamo esempi di realtà contemporanee nel continente africano, il dialogo tra dimensioni spirituali e materiali è stato a volte collusivo, ma non si è mai interrotto. La sfida attuale è iscrivere questa convivenza in una continuità dinamica senza lasciarci imprigionare in una visione obsoleta e tradizionalista di un’Africa (spesso auto-) esotizzata. Nel suo saggio Reinventing African Modernity, Blondin Cissé suggerisce un approccio per riconnettersi all’eredità distrutta: “La posta in gioco non è più la questione di imprigionarsi nel dilemma del sé e dell’altro, né se abbracciare il profilo di una modernità occidentale conquistatrice e alienante o meno, ma è quella di schierare una vera strategia di emancipazione […]. “Questa strategia si sviluppa attraverso la riappropriazione delle tradizioni spirituali e mediante il loro intreccio nelle realtà contemporanee, incanalando la relazione del visibile verso l’invisibile.

Invisible è un invito a ri-imparare a percepire oltre i margini del visibile. Le opere presentate offrono un dialogo tra le strategie artistiche, ognuna delle quali integra le dimensioni spirituali non manifestate a suo modo, concentrandosi su pratiche rituali e miti radicati nella realtà materiale della vita quotidiana.

 

LINK  http://untietotie.org