ELENA MAZZI | La Conquista dello Spazio

28 Sett - 5 Nov 2017 | Palazzo Ducale Urbino

 La Galleria Nazionale delle Marche, nella Grande Cucina dei Sotterranei del Palazzo Ducale di Urbino, presenta SPAZIO K, lo spazio permanente dedicato ai giovani artisti emergenti.

Ogni anno verrà scelto un tema e un curatore che a sua volta sceglierà 6 o 7 artisti che esporranno le proprie opere.

La prima edizione, intitolata “La Conquista dello Spazio”, è a cura di Riccardo Bandini e vede protagonisti gli artisti Davide Mancini Zanchi, Alessandrini & Pignotti, Davide Monaldi, Marco Strappato, Elena Mazzi, Paola Angelini. Il progetto è rivolto a giovani artisti delle Marche o fortemente legati al nostro territorio, fuori dal circuito formativo e che abbiano avuto riconoscimenti della propria opera in premi nazionali o internazionali. Ogni evento vedrà realizzato un progetto site-specific in cui l’artista produrrà la propria ricerca confrontandosi liberamente con un tema, che in questa edizione è il VIAGGIO; lo farà con il mezzo che riterrà più opportuno: dalla pittura alla scultura, dalla grafica alla video installazione, alla performance…

Il quinto evento di “La Conquista dello Spazio” è l’intervento installativo di Elena Mazzi intitolato En route to the South – moving architectures. È un progetto in collaborazione con Rosario Sorbello, in cui si mette in relazione la pratica dell’apicoltura nomade con il fenomeno della migrazione umana. Il viaggio, lo spostamento delle api da un luogo all’altro, costituisce una fase in cui subiscono un trauma e la loro sopravvivenza è messa a repentaglio. Il trasporto delle api avviene infatti durante la notte, quando le api sono rincasate.

Partendo da queste suggestioni l’installazione ha come principale display l’arnia, decostruita nei vari elementi che la compongono e, oltre ad avere una sua autonomia estetica, fungerà da contenitore per un telaio inciso con la mappa di una città europea, Amburgo, Londra, Madrid, Marsiglia, Milano, Vienna. Le città sono state scelte per le differenti inclinazioni ad accogliere i flussi migratori.  Città storicamente ostili e città che tengono conto dei vantaggi economico/culturali che dall’immigrazione possono scaturire. L’intervento nello spazio K è un’opera aperta, condizionata dai contesti specifici