Flavio de Marco | FIGURE

22.09 > 11.11.2018 | Palazzo dei Diamanti Offside

Palazzo dei Diamanti inaugura un nuovo spazio di confronto tra contemporaneo e arte moderna. In una sala appena restaurata che si affianca al percorso espositivo, la rassegna Offside presenta una programmazione di mostre di artisti internazionali che propongono uno sguardo attuale sulle questioni aperte dalle esposizioni allestite in contemporanea nel percorso tradizionale: Courbet e la natura (22 settembre 2018 – 6 gennaio 2019) e Boldini e la moda (16 febbraio – 2 giugno 2019).

L’idea nasce dalla volontà di allargare la prospettiva critica con cui vengono affrontate tematiche, movimenti e artisti storicizzati attraverso un dialogo con alcuni interpreti dall’attuale scena europea, che si tratti di figure che riflettono sull’eredità dei maestri dell’Otto-Novecento o di ricerche che affrontano tematiche analoghe con la complessità della visione contemporanea. S’instaura così un rapporto di reciprocità tra storia dell’arte e presente che estende e arricchisce i confini di senso di entrambi.

Ad inaugurare il programma sono le mostre di due artisti, Flavio de Marco ed Eva Jospin, residenti rispettivamente a Berlino e a Parigi, il cui lavoro interroga da tempo aspetti nodali della ricerca di Courbet, e la performance di Daniele Albanese, regista e coreografo residente a Parma, che esplora la relazione tra danza e natura.

 

Flavio de Marco | FIGURE
22 settembre – 11 novembre 2018
A cura di Barbara Guidi

Il lavoro pittorico di Flavio de Marco da quasi vent’anni riflette sul potere delle immagini codificate, che siano i media digitali con la loro incidenza sull’immaginario attuale o i tradizionali generi pittorici che hanno dettato le linee guida della storia dell’arte. Per questo il suo percorso si è, inevitabilmente, confrontato con Courbet, un maestro che ha rappresentato un esempio per generazioni di artisti con il suo approccio rivoluzionario ai generi accademici e il suo sguardo originale sulla realtà.

In occasione di questo importante ritorno di Courbet in Italia, De Marco presenta un lavoro in massima parte inedito che ruota attorno ai due pilastri della produzione del pittore francese, il paesaggio e la figura.

Innanzitutto, si confronta con un’opera esposta nella rassegna Courbet e la natura, Caprioli alla fonte (1868, Fort Worth, Kimbell Art Museum), utilizzandola come supporto per una rivisitazione pittorica ibridata con l’immaginario digitale. Attinge poi ad alcuni temi d’elezione del maestro di Ornans, intrecciando reminiscenze storico-artistiche e vissuti personali attraverso modalità espressive molto diversificate: dal disegno a pennarelli colorati alla “pittura su ready-made”, dalla trama figurativa alla texture materica, fino all’astrazione geometrica della schermata digitale.

Il filo conduttore che tiene assieme questa molteplicità di linguaggi è l’atteggiamento sperimentale che – in linea con l’eredità courbettiana – guida l’artista a porre in questione il significato attuale della pittura, in un contesto in cui l’esperienza quotidiana è egemonizzata dei media digitali. In un susseguirsi di finestre del desktop, icone di cartelle e di file, brani di natura, frammenti di volti, animali, segni convenzionali, i lavori di Flavio de Marco sollecitano l’osservatore a interrogarsi sull’estensione e l’ambiguità del significato di “figura” e, più in generale, sulla modalità di osservazione della realtà circostante e dell’opera d’arte. La scommessa è quella di riattivare, attraverso il processo creativo e l’atto materiale della pittura, una relazione produttiva con le immagini e con l’esperienza del presente.