FLAVIO DE MARCO| Sui generi

5 Aprile - 30 Luglio 2017

Nato dalla collaborazione di tre istituzioni museali italiane e curato da Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, questo progetto espositivo ha l’obiettivo di creare un ponte tra arte antica e presente, mettendo al contempo in relazione tre importanti collezioni storiche: la Galleria Sabauda di Torino, la Galleria Corsini di Roma e le Gallerie Estensi di Modena.  

A questo fine è stato chiesto a Flavio de Marco, pittore italiano la cui ricerca ha spesso riguardato un confronto serrato con i maestri, di creare dei dipinti in rapporto a tre opere dei musei menzionati, ponendo al centro del processo creativo non solo il raffronto con il dipinto scelto e con il suo autore, ma anche una riflessione sui generi pittorici tradizionali.

Alla Galleria Sabauda De Marco si è cimentato con il genere del paesaggio, lavorando in relazione al dipinto di Van Eyck Le stigmate di san Francesco, ma anche alla Veduta di Torino di Bellotto, e realizzando quello che l’artista definisce un “paesaggio con veduta”. Alla Galleria Corsini la scelta è caduta sulla natura morta, in particolare sullo Spuntino elegante di Christian Berentz che è stato ricondotto a un tipico dipinto di atelier in cui figurano gli oggetti personali dell’artista. Infine, per la Galleria Estense il pittore ha scelto di accostarsi al Ritratto di Francesco I d’Este di Velázquez, riallacciandosi alla storia dell’opera che è uno studio per un ritratto equestre mai realizzato. In questo caso De Marco ha scelto di portare a termine quanto richiesto allora dalla committenza estense al grande maestro spagnolo. 

Le opere di de Marco verranno presentate simultaneamente nei tre musei, e vanno intese come parti di un unico discorso: la mostra è stata pensata in modo che un ideale visitatore debba recarsi in ognuna delle sedi per completare il percorso.

L’idea di una tale committenza nasce in primo luogo dal desiderio di offrire a un artista le condizioni per sviluppare una riflessione su un possibile rapporto con la tradizione, anche attraverso il dialogo, ricco d’interesse per entrambe le parti, con i musei, come istituzioni e come spazi. Dal canto loro i musei, partecipando a questo progetto, mettono in atto un processo di conoscenza del proprio patrimonio certamente vitale, che può offrire nuove prospettive di comprensione e di avvicinamento ai visitatori delle collezioni.

Il catalogo, edito da Ferrara Arte, verrà realizzato dopo l’apertura della mostra, affinché ne possa documentare i diversi aspetti, anche quelli legati alle scelte di allestimento. La pubblicazione conterrà un testo della curatrice sulla mostra e un testo critico, affidato a un visitatore d’eccezione, lo scrittore Giorgio Falco, incentrato sui valori messi in campo da questo progetto.