LUDOVICA GIOSCIA | If You Can’t Stand the Heat

12.1.2018>21.1.2018 | Londra

If You Can’t Stand the Heat

Aisha Christison, Alicia Reyes McNamara, Aliyah Hussain, Amy Leung, Anne Ryan, Annie Attridge, Anousha Payne, Bea Bonafini, Cassie Griffin, Coco Crampton, Emily McCartan, Hannah Bays, Hannah Regel, Jessie Makinson, Katie Schwab, Lindsey Mendick, Ludovica Gioscia, Paloma Proudfoot, Rose Eken, Sally Hackett, Sandra Lane, Urara Tsuchiya, Victoria Adam, Yelena Popova, Zoe Williams

roaming projects sono lieti di presentare If You Can’t Stand the Heat. Organizzata da Lindsey Mendick, Paloma Proudfoot e Ruth Pilston, la mostra presenta una collezione di opere di 25 artisti, riuniti attraverso un interesse condiviso per la materialità. Dal consumo alla sensualità, dalla vita quotidiana alla fantascienza, le opere in galleria manifestano una varietà di argomenti, evocando sentimenti disparati, ma sono accomunati da un tema comune: l’argilla.

La materialità dell’argilla crea interesse tattile – vogliamo tenere, accarezzare, trasformare l’oggetto nelle nostre mani. Con la ceramica, l’impegno fisico dell’artista e il piacere nel materiale sono palpabili. Lo si può osservare negli schemi e nelle tracce dell’argilla fresca, nei segni accidentali del processo di lancio e nelle sottili depressioni e impronte digitali lasciate sulla superficie. Questi segni sono visibili in vasi di terracotta scavati dai siti archeologici così come sono ostentati nelle sculture dell’artista del XXI secolo. L’argilla bruciata contiene non solo il ricordo del produttore, forgiato sul posto dal calore del forno, ma diventa anche un archivio di ciascun utente successivo. L’oggetto in argilla, che sia una tazza da tè o una scultura, diventa un palinsesto; un cimelio che conferisce contemporaneamente la storia e si offre in cambio di una rinnovata interpretazione.

Sappiamo tutti come ci si sente a tenere un oggetto di ceramica; la maggior parte dei giorni ci mangiamo, beviamo da loro, vi uriniamo dentro. I motivi riconoscibili nelle opere esposte coinvolgono la nostra immaginazione tattile; forme intime – di tazze e sigarette, conchiglie e nudi reclinati – sono intrise di familiarità sia emozionale che tattile. Ogni scultura ricorda un’esperienza tattile che evoca il senso del tatto anche senza una presenza umana, come testimoniare le placche sporche e gli occhiali vuoti della cena di ieri sera. Nella loro familiarità, il peso, la consistenza e il significato di ogni pezzo possono essere compresi senza gestirli. Abbiamo conosciuto le controparti utilitarie di questi oggetti – la ciotola, il vaso, il frammento rotto – e, come tale, conosciamo la freddezza di una curva di ceramica, la nitidezza di un bordo appuntito.

If You Can’t Stand the Heat, propone uno spazio in una posizione liminale tra il familiare e il non familiare. In questo santuario, il noto è sottilmente alterato e sovvertito, creando un limbo inquieto ma allettante tra il banale e il magico.

Grazie a Sluice

12 – 28 gennaio 2018
PV: gio 11 gennaio 2018, 18:00 – 21:00

Aperto da mercoledì a domenica, dalle 12:00 alle 18:00
11 Bohemia Place, Londra, E8 1DU