Margherita Moscardini | INVENTORY. THE FOUNTAINS OF ZA’ATARI

03.10.2018 | Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE

presenta

Inventory. The Fountains of Za’atari
un progetto di Margherita Moscardini

Presentazioni nazionali ed internazionali

Inventory. The Fountains of Za’atari è il progetto dell’artista Margherita Moscardini frutto
del lavoro svolto all’interno di Camp Za’atari in Giordania, che è il secondo campo per rifugiati più grande al
mondo; il progetto è promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma, che accoglie nei suoi spazi la
mostra a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione. Nucleo centrale sono il libro e la
scultura destinati alla collezione del Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.

Il progetto è vincitore della prima edizione del bando Italian Council 2017, concorso ideato
dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel
mondo.

Inventory. The Fountains of Za’atari sarà presentato con talk e lecture tenute dall’artista Margherita
Moscardini in istituzioni nazionali ed internazionali secondo il calendario allegato.

Il progetto

Camp Za’atari è stato aperto nel 2012 in Giordania per accogliere la Siria in fuga dalla guerra
civile. Nel 2015 ha raggiunto una popolazione di 150.000 persone, diventando la quarta città
più grande della Giordania. Attualmente sono 80.000 i siriani residenti.
“Za’atari è un osservatorio privilegiato su cui sono state investite risorse enormi e
sperimentate tecnologie avanzate di servizi e impianti energetici. Finora Za’atari ci ha
consentito di assistere al rapido processo di formazione di una città: in cinque anni il deserto
si è trasformato prima in tendopoli e poi in città con un proprio sistema economico” (Margherita
Moscardini).
Dal settembre 2017 Margherita Moscardini lavora nel campo osservandolo attraverso il
doppio paradigma posto dalla condizione dei rifugiati che, da un lato mettono in discussione
il concetto d’Europa e stato nazione, dall’altro ci chiamano a ripensare i campi come realtà
urbane. Possono queste città essere concepite non più solo nel contingente dell’emergenza
umanitaria, ma nel lungo termine, come sistemi virtuosi a cui si dedichino le menti migliori
affinché diventino modelli giuridici, economici e sociali da esportare, forse capaci addirittura
di diventare nuovo paradigma politico?
Inventory. The Fountains of Za’atari è stato realizzato anche con il supporto in Giordania
dell’Ambasciata d’Italia ad Amman; The Khalid Shoman Foundation, Darat al Funun, Amman;
AICS Amman; UNHCR. In collaborazione con il collettivo diretto da Abu Tammam Al
Khedeiwi Al Nabilsi e Marta Bellingreri.

Calendario

3 ottobre 2018: lecture dell’artista Margherita Moscardini presso l’Istituto Italiano di Cultura di
Bruxelles
12 ottobre 2018: l’artista Margherita Moscardini in conversazione con l’arch. Moira Valeri presso
l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul
Autunno 2018: lecture dell’artista Margherita Moscardini presso il Politecnico di Milano
13 Novembre 2018: lecture dell’artista Margherita Moscardini presso la Columbia University, New York
GSAPP (Graduate School of Architecture, Planning Preservation)

Margherita Moscardini

Margherita Moscardini indaga le relazioni tra processi di trasformazione di ordine urbano,
sociale e naturale legati a specifiche geografie. La sua pratica privilegia il processo e progetti
a lungo termine che sviluppa attraverso interventi in larga scala, disegni, scritti, modelli in
scala e video. Negli ultimi anni ha studiato i campi per rifugiati come città da ripensare
come modelli urbani virtuosi. Moscardini ha studiato arte a Bologna, Italia; ha frequentato il
CSAV della Fondazione Antonio Ratti di Como con Yona Friedman e è stata research fellow
2015 dell’Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University, New York.
Moscardini ha sviluppato progetti in città italiane, a Istanbul, Seoul e lungo la costa atlantica
europea; il suo lavoro è stato mostrato da istituzioni come ISCP, New York, MAXXI, Roma;
MMCA, Seoul; Palazzo Reale, Milano, etc.