Ex Elettrofonica è felice di inaugurare, mercoledì 8 maggio 2024, la seconda mostra personale di Elena Mazzi in galleria dal titolo Swim / Die / Swim .

In questa esposizione, l’artista presenta un percorso site-specific che esplora il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, dove ricorre lo scenario acquatico sia naturale sia in forma artificiale. Le opere in mostra sono unite da un tema centrale: lo scheletro, che funge da elemento portante e struttura di supporto, permeando sia la ricerca artistica di Mazzi che la sua esperienza personale. Dai recuperi delle vertebre dei cetacei allo studio delle spugne marine nel mare, fino all’esplorazione architettonica delle planimetrie delle piscine come luogo di riabilitazione e riflessione sulla percezione del corpo umano.

Disegni, fotografie, oggetti scultorei e installazioni prendono vita da questa ispirazione, combinando forme astratte e antropomorfe in una nuova configurazione espositiva che riflette il percorso artistico di Mazzi negli ultimi anni. Corpi animali abbandonati nel paesaggio si alternano a figure invisibili, creando un dialogo evocativo con le strutture scheletriche di cetacei e spugne, e trasmettendo storie di pratiche di cura legate all’acqua.

Nata a Reggio Emilia nel 1984 ha studiato all’Università di Siena e allo IUAV di Venezia, per poi formarsi al Royal Institute of Art (Konsthögskolan) di Stoccolma.

Partendo dall’esame di territori specifici, nelle sue opere reinterpreta il patrimonio culturale e naturale dei luoghi, intrecciando storie, fatti e fantasie tramandate dalle comunità locali, per suggerire possibili risoluzioni al conflitto uomo-natura-cultura. Il suo metodo di lavoro, in qualche modo antropologico, privilegia un approccio olistico volto a riparare le fratture che si verificano nella società. Inizia il lavoro con l’osservazione e procede combinando diversi ambiti di conoscenza.

Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, tra cui: Biennale di Lulea, PAV – Parco Arte Vivente di Torino, der TANK di Basilea, BIENALSUR, MADRE di Napoli, ar/ge kunst di Bolzano, Sodertalje Konsthall di Stoccolma, Whitechapel Gallery di Londra, BOZAR di Bruxelles, Museo del Novecento di Firenze, MAGA di Gallarate, GAMeC di Bergamo, MAMbo di Bologna, AlbumArte di Roma, Sonje Art Center di Seoul, Palazzo Fortuny a Venezia, Fondazione Golinelli a Bologna, 16a Quadriennale di Roma, GAM di Torino, 14a Biennale di Istanbul, 17a Biennale del Mediterraneo BJCEM, COP17 a Durban, Istituto Italiano di Cultura a New York, Bruxelles, Stoccolma, Johannesburg e Città del Capo, Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia.

Ha partecipato a diversi programmi di residenza e workshop come ZK/U (DE), Skaftfell Center for the Arts (IS), HIAP (FIN), GuilmiArtProject (I), Via Farini (I), Fondazione Botin (E), Bevilacqua La Masa (I), Future Farmers A.I.R. (USA), Fondazione Spinola Banna (I), Botkyrka Konsthall AIR (S). È vincitrice, tra gli altri, di Cantica21 promosso dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, della VII edizione del Concilio Italiano patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali, del XVII Premio Ermanno Casoli, del Premio STEP Beyond, del Premio OnBoard, del Premio VISIO Young Talent Acquisition, del Premio Eneganart, della borsa di studio Illy per Unidee, del Premio Fondazione Pistoletto, nctm e arte, del Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, del Premio Fondazione Lerici e di Movin’up. Elena Mazzi sta attualmente svolgendo un dottorato di ricerca basato sulla pratica presso Villa Arson a Nizza.