Martedì 21 maggio 2013 lo spazio Ex Elettrofonica presenta la mostra Annexe – 1XUnknown di Margherita Moscardini.

Negli spazi della galleria saranno mostrati disegni, testi e maquettes realizzati durante l’ultimo anno ed intesi come materiali di studio, strumenti per la visualizzazione a cui si è attribuito valore autonomo. Questi prendono dunque la dimensione di Annexe, vale a dire documenti che compongono il corpus di riflessioni scaturite da 1XUnknown, progetto indipendente presentato nella sua fase iniziale al museo MACRO di Roma nel dicembre scorso.

“1XUnknown nasce quando ho iniziato a cercare delle sculture abitabili, dei padiglioni permanenti che pur appartenendo al paesaggio si manifestassero come volumi separati, chiari come un giudizio e distinti come un’ istanza politica. Cercavo volumi che occupassero lo spazio come le masse di manifestanti sanno occupare i nostri monumenti. Con la stessa forza e della stessa sostanza: organizzazione e dispersione.

Così, quando intercetto parte del segmento francese della linea difensiva Atlantic Wall (1940-1944) non trovo dei resti, delle rovine, né testimonianze storiche, ma delle figure.” M.Moscardini.

 

Se da una parte il ritrovamento di queste figure (segnalate come unknown perché non ancora identificate né nominate) è sembrata all’autore una risposta alle proprie preoccupazioni, dall’altra enumerarle e descriverle non le è sufficiente. Si è chiesta in che modo poter comunicare la complessità delle relazioni che queste figure realizzano, in che modo fare vivere quella complessità in un altro contesto. E proprio lavorando sulla specificità del contesto, trattare quei comportamenti come un modello.

 

1XUnknown è un progetto in progress che si inscrive nell’ambito di una più ampia riflessione che l’artista intende in questa occasione rendere pubblica attraverso una mostra, un evento ed una pubblicazione.

Così Annexe – 1XUnknown si presenta come segmento di un procedimento lineare, che vuole esibire le sue fasi con chiarezza, terminando con il tentativo di realizzazione dei suoi presupposti: la costruzione di un padiglione che, inteso come un elogio del condizionamento, metta in scena un processo erosivo.

 

La modalità di produzione del progetto di mostra coinciderà con gli enunciati della ricerca: coloro a cui verrà richiesto di sostenere la produzione del progetto, manterranno un ruolo coincidente con la propria professionalità e le proprie competenze, in modo che non esista una sovrapposizione tra sponsor e l’ oggetto della produzione, ma un sistema di scambio decifrabile come un’altra economia.

Come se costruissimo un padiglione di sabbia direttamente sopra le montagne di un impianto estrattivo: il processo di disgregazione del volume restituirebbe alla fine quella stessa montagna di materia prima subito pronta per essere impiegata, per tornare a servire il ciclo produttivo dell’impianto.