Ex Elettrofonica è lieta di annunciare Atlas. On the Human Condition, Places and Times. personale di Margherita Moscardini con cui la galleria apre la sua stagione di mostre l’11 ottobre 2016.

L’artista propone un momento teorico conclusivo di un discorso che porta avanti da tempo e che muove da queste parole di Arendt:  ‘the Polis, properly speaking, is not the city-state in its physical location; it is the organization of the people as it arises out of acting and speaking together […] action and speech create a space between the participants which can find its proper location almost anywhere and anytime. Space and location are created through plural action.’

Arendt scrive che la città è la gente riunita nel discorso pubblico, e come tale, è un fatto trasponibile quasi ovunque e in ogni momento. L’artista traduce questo assunto in termini plastici attraverso disegni di folle che calzano gli spazi e piccole sculture. La città, dunque, è vista in termini di ambiente costruito dalla moltitudine che si addensa e si disperde nei vuoti urbani: strade, piazze, etc. Quei vuoti progettati per l’aggregazione, la sosta e la viabilità, quando sono riempiti completamente sembrano realizzare il lavoro di chi li ha progettati. Come dice Butler, quando la moltitudine si riunisce per rivendicare lo spazio pubblico, l’ambiente materiale diventa supporto dell’azione e allo stesso tempo è riconfigurato dall’azione.

La città in termini di patrimonio, di costruito, non resiste alla distruzione, ai bombardamenti, alla catastrofe naturale, neanche al tempo. Palmira adesso è diffusa, in transito verso territori che spera sicuri, in cerca di rifugio e giustizia. Se non è in occidente, è in un enorme campo, attrezzato come città temporanea, che in realtà è destinato a durare generazioni intere ed a diventare modello della città del futuro. Vedi Za’tari in Giordania, Dadaab in Kenya, forse the Jungle a Calais.

 

Margherita Moscardini (Donoratico, 1981) ha studiato Antropologia Culturale a Bologna e frequentato l’Advanced Course in Visual Arts della Fondazione Ratti di Como con Yona Friedman (2008). Ha lavorato di recente presso MMCA Changdong, Seoul, Corea (2014) e ISCP, New York, USA (2015). E’ stata fellow 2015, Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University, New York, USA. Tra le mostre personali: To San Rocco with Love, Contemporary Locus 06 (con Jo Thomas), Bergamo, Italia, 2014; Istanbul City Hills – On the Natural History of Dispersion and States of Aggregation, IIC di Istanbul, Turchia, 2013, Annexe-1XUnknown, Ex Elettrofonica, Roma, Italia, 2012; 1XUnknown, Museo MACRO, Roma, Italia, 2012, A Project for the Ancienth Bath, CCA ArtToday, Plovdiv, Bulgaria, 2011. Tra le mostre collettive: Istanbul City Hills – On the Natural History of Dispersion and States of Aggregation, Sezione Volume e Sintesi COLLEZIONI MAXXI, Fondazione MAXXI, Roma, Italia, 2016; 30 projects for ArtLine, Palazzo Reale, Milano, Italia, 2015; We have never been modern, SongEun ArtSpace, Seoul, Corea, 2014, VAF Foundation Prize, Schauwerk Foundation, Stuttgart e Staedtgalerie Kiel, Germania, 2014.