Per i XXIV Giochi Olimpici Invernali, la Squadra Olimpica Italiana troverà a Casa Italia, Hospitality House e Studios dei network televisivi italiani e internazionali, la sua celebrazione. Attraverso il racconto delle storie dell’Italia Team, vera protagonista dell’esperienza Olimpica, Casa Italia, accompagnerà tutti gli atleti italiani nei giorni delle Olimpiadi di Beijing.

La casa degli atleti, fedele alla sua lunga storia, continua la sua evoluzione ad ogni edizione dei Giochi. Da Hospitality House alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, oggi è un prodotto e un brand riconosciuto a livello olimpico e internazionale, in grado di raccontare l’esperienza italiana, attraverso uno storytelling unico.

Un percorso iniziato a Rio 2016 con Horizontal, la contaminazione tra culture al cuore del progetto, proseguito a PyeongChang 2018 con Prospectum, il punto di vista italiano nell’incontro con le diverse civiltà, successivamente a Tokyo 2020 con Mirabilia, un’edizione all’insegna della Meraviglia, fino ad arrivare a Beijing con Millium.

Millium è un progetto sul viaggio, inteso nella sua valenza reale e immaginaria come metafora di percorso che l’uomo compie fuori e dentro se stesso per raggiungere sempre nuovi obiettivi.

I territori sconfinati che il progetto indaga sono quelli reali, di paesi che oggi a causa della pandemia ritornano ad essere lontani, quelli planetari della scienza e della fantascienza, quelli virtuali del World Wide Web, che a volte è pieno di possibilità ma anche di insidie e dunque un World Wild Web,  infine quelli interiori di cui il viaggio è sempre la metafora più calzante.

Nell’antichità chi partiva per conoscere territori inesplorati si affidata a Mercurio, dio dei viaggiatori, sperando nella sorte perché le strade non erano ancora tracciate e le mappe tutte da scrivere. Uomini valorosi, ambiziosi e carichi di spirito avventuroso affrontavano deserti, foreste, pericoli ed avversità per appagare il desiderio di conoscere e sconfiggere la paura dell’ignoto. Così dovevano sentirsi le prime legioni romane e i coraggiosi mercanti che per primi ponevano erme di Mercurio su quella che molti anni dopo venne chiamata la Via della Seta (丝绸之路 sichou zhi lu, “silk road” in inglese), che avrebbe avuto Roma come principio e Xi’an e Luoyang, antiche capitali della Cina, come fine, e viceversa.

Gli 8000 km che collegavano l’impero cinese a quello romano comprendevano almeno 5 itinerari marittimi, fluviali e terrestri, e attraversavano l’Italia, la Grecia, la Turchia, l’Iran, l’Iraq, l’Afghanistan, fino ad arrivare all’antica Regione del Seres, nome dell’antica Cina. La Via della Seta, mettendo in contatto persone di culture differenti, ha influenzato il corso della storia dal punto di vista culturale, religioso e tecnologico. Infatti, insieme alla seta, alle spezie, alla frutta e alle piante esotiche, i mercanti occidentali importavano idee e tecnologie, e a loro volta introducevano in Cina concetti scientifici e religioni occidentali.

Era quindi un affascinante percorso alla scoperta di nuovi mondi, accuratamente descritto nel Milione, resoconto di viaggio del veneziano Marco Polo (1254 – 1324) probabilmente “il viaggiatore più famoso di tutti i tempi”. Il Milione è stato definito “la descrizione geografica, storica, etnologica, politica, scientifica dell’Asia medievale”. Si suppone che ‘Milione’ sia il multiplo di ‘miglio’ (in latino milium), antica unità di misura itinerante corrispondente a mille passi, giacché Marco Polo svolse a piedi gran parte del suo viaggio. La figura di Marco Polo è molto presente nell’immaginario collettivo sia italiano sia cinese e per questo è punto di partenza per il progetto di Casa Italia alle Olimpiadi di Beijing 2022.

Le opere presenti a Casa Italia aiutano il visitatore a viaggiare con l’immaginazione nei diversi mondi di Millium. Ad accoglierci all’entrata l’arco alpino, simbolo del poderoso confine naturale che separa l’Italia dal resto d’Europa, è un omaggio alle nostre montagne e introduce l’opera di Laura Pugno Primati: 6 bandiere celebrano altrettante specie vegetali issate per segnalare il record di altezza raggiunto da queste piante. Solo apparentemente celebrative, le bandiere ricordano che il record di altezza raggiunto dalle piante vascolari è un allarme di come l’equilibrio della terra sia stato modificato dall’attività umana, infatti la mancanza di ghiaccio a queste altitudini, che ne favorisce la comparsa, è uno dei tanti effetti del riscaldamento globale.

Nella lounge d’entrata ci accoglie l’opera di Rino Stefano TagliafierroL’amore in tre canti della Commedia”. Il video-viaggio ci conduce dall’Inferno al Purgatorio sino al Paradiso attraverso un’elaborazione digitale delle litografie tratte dalla preziosa edizione dalla Divina Commedia illustrata da Amos Nattini tra il 1923 e il 1941. Il video, accompagnato da una musica composta da Alberto Modignani, riesce a portarci all’interno dell’atmosfera che il pittore genovese Nattini aveva immaginato all’inizio del secolo scorso, con un linguaggio accattivante e poetico capace di reificarne il senso più profondo.

In questo ambiente spiccano i pezzi di Gufram Broken Mirror e la panca sempre della stessa serie firmati da Snarkitecture. Il progetto La cornice in poliuterano è una superficie morbida in contrasto col design quasi tagliente dai bordi interni che evocano una spaccatura di una roccia. L’effetto ottico creato apre la stanza a un mondo esterno che emerge da questa spaccatura, o il contatto tra chi si specchia e il suo alter ego. La panca invece sembra il pezzo mancante della roccia che fa emergere lo specchio.

Sempre di Gufram alcune sedute della serie Capitello disegnate da Studio 65 arredano l’interno creando un salotto che strizza l’occhio all’antichità ma la proietta con ironia nel futuro, quasi a dire che se una colonna antica cade a terra crea un angolo di conversazione.

Diretta citazione del Milione è l’opera di Elena Mazzi La descrizione del Mondo che prende ispirazione dal codice miniato dal Maestro d’Egerton che illustra il celebre libro di Marco Polo. L’artista selezione le illustrazioni del codice, epurandole da scene religiose, politiche e di guerra, portando alla nostra attenzione i paesaggi, le architetture, i personaggi surreali, gli animali fantastici, dando vita di fatto ad una nuova narrazione. Il risultato finale di questo processo è una narrazione dell’esplorazione deprivata d’interessi materiali, lasciando emergere lo spirito del viaggio come scoperta dell’ignoto e curiosità per tutto ciò che è altro da sé.

Il ristorante ospita cinque fotografie del progetto Foreign Farmers che Leone Contini ha portato a Manifesta 2018 a Palermo dopo dieci anni di raccolta di semi e di storie di produzioni agricole in giro per il mondo. Queste immagini restituiscono il raccolto avvenuto dopo l’esperimento di acclimatazione e coabitazione di varietà di piante migranti nell’Orto Botanico di Palermo dove la cucuzza (una zucca estiva serpentiforme, pilastro della cucina domestica siciliana) coabita con i suoi esemplari omologhi bengalesi, srilankesi, filippine, turche e cinesi.

Il ristorante è costituto da tavoli e sedie di Stellar Works della linea Ming, che rivisita le antiche arti decorative cinesi per creare uno stile di arredamento fresco e contemporaneo. I designers cinesi Rossana Hu e Lyndon Neri hanno guardato alla loro eredità asiatica, mescolando motivi ornamentali con la moderna funzionalità occidentale.

Lo spazio dedicato agli atleti è valorizzato da due immagini scattate dalla ISS – Stazione Spaziale Internazionale. Nell’immagine Italy From Space dell’astronauta e ingegnere Paolo Nespoli, ESA sembrano riecheggiare le parole di una sua intervista: «Dopo essere stato nello spazio sei un umano migliore. L’universo non offre risposte, ma amplifica quello in cui credi. Vedi che alla fine il pianeta è un pezzo di terra. Da lassù è difficile vedere confini geografici. L’unico limite molto chiaro è quello dell’atmosfera.  Dobbiamo cercare di preservare quel confine piccolo e delicato» la seconda immagine Cupola with Clauds and Oceans è stata realizzata da Paolo Nespoli e Roland Miller e ci mostra la Cupola, vale a dire la finestra panoramica puntata sul mondo, l’interno della ISS insieme al cielo pieno di meravigliose nuvole bianche sull’oceano.

 

L’ultimo lavoro presentato è l’opera interattiva di Franco Vaccari, E’ Bello essere Italiani! del 2020, un Qrcode che si svela all’osservatore curioso rivelando i grandi esploratori italiani in ogni campo del sapere, condottieri, poeti, scrittori, artisti, santi, architetti, avventurieri, pittori, musicisti, registi, stilisti, imprenditori, papi, stilisti e …

tutti gli atleti di Casa Italia!

 

 

Didascalie:

Leone Contini, Germinability_Foreign Farmers, 2018, Palermo, 2019, Sprouted Debris, 2019, Roving Seeds, 2016, Mid Summer Harvest_Foreign Farmers, 2018.

Elena Mazzi, La descrizione del Mondo, 2022, dimensioni ambientali, stampa di disegno su parete.

Paolo Nespoli, Italy from Space Image taken over northern Africa looking North International Space Station – ISS.

Paolo Nespoli and Roland Miller, Cupola with Clouds and Ocean International Space Station – ISS

Laura Pugno, Primati, 2018, 6 bandiere cm 100×150 cad., Courtesy Alberto Peola Torino.

Franco Vaccari, E’ BELLO ESSERE ITALIANI!, 2020, Qrcode, Courtesy P420 Bologna.