Sabato 11 ottobre 2025 dalle ore 12.00 alle ore 20.00 inaugura Elsewhere is here, mostra personale di Julie Polidoro. In esposizione circa dieci grandi opere su tela realizzate tra il 2018 e il 2025 e Spaesamenti, 21 piccoli collage realizzati con carte semi-trasparenti ritagliate e sovrapposte.
Filo conduttore della mostra è la rappresentazione cartografica, l’artista, infatti, che da lungo tempo lavora sul tema della cartografia, torna a domandarsi se esista un modo diverso per rappresentare la terra, che tenga dentro tutte le visioni possibili del reale. Il risultato è dare luogo ad una propagazione di nuovi interrogativi generati dallo smembramento, taglio, intreccio, piegatura di una tela che tradisce la bidimensione per farsi scultura. La conquista della terza dimensione è necessaria per tradurre visivamente il vuoto, che come il pieno abita il mondo creando i presupposti per rappresentare il movimento, l’abitare, umanità in trasformazione.
Se il lavoro del cartografo intende documentare la realtà morfologica, oppure un sistema di accordi e spartizioni storicizzate nel tempo, le carte di Julie Polidoro sono alla ricerca di una traccia che possa parlare di un territorio comune, al di là delle separazioni nazionali e delle identità culturali. Le opere di Julie – spiega Laura Iamurri in un testo che accompagna la mostra – sono mappe che allontanano e avvicinano paesi diversi secondo criteri che nulla hanno a che vedere con la loro collocazione geografica e con la loro definizione politica, scartando sia dai confini segnati da elementi naturali (fiumi, mari, catene montuose), sia da quelli fissati a tavolino e fatti di linee rette tracciate su carte geografiche.
Le sue mappe esprimono un desiderio d’integrazione e relazione, il recupero di una circolarità in cui tutto è connesso e legato. E, come aggiunge l’artista, “più il pensiero umano separa le questioni di ogni paese, più la terra è fragilizzata”. Il titolo della mostra Elsewhere is here è inteso come un atto di rifiuto dell’indifferenza, svelando la poca lungimiranza di chi si sente estraneo, e in salvo, a ciò che accade altrove, perché l’altrove è qui.
Julie Polidoro (1970), ha vissuto a Roma fino ai 18 anni, poi a Parigi, dove si è diplomata nel 1996 a l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts sotto la direzione di Alfred Pacquement. Nel 1994 vive a New York con una borsa di studio dell’Hunter College. Nel 2000 vince una residenza UNESCO a Hong Kong. Vive e lavora a Roma.
Tra le mostre personali più recenti: 2026 EN SICILE, Théâtre de Vidy, Lausanne; 2024 TODAY IS TOMORROW’S YESTERDAY, Dicastero del Vaticano, Roma; 2024 SOCIAL DISTANCE, Palazzo delle Esposizioni, Roma; 2023 L’ARIA CHE RESPIRO NON HA CONFINI, Galerie Valérie Delaunay, Parigi; 2019 DA DOVE VENGO, Galleria Patricia Ready, Santiago, Cile; 2019 TERRA COME MARE, Atelier, Museo MACRO, Roma; 2018 DAPPERTUTTO SUCCEDE QUALCOSA, Associazione Barriera, Torino.
Fra le mostre collettive: 2024 CHAQUE VIE EST UNE HISTOIRE: 20 ANS D’ACQUISITION DU MUSÉE NATIONAL DE L’HISTOIRE DE L’IMMIGRATION, Palais de la Porte Dorée, Paris; 2024 MIGRATIONS, UNE ODYSSÉE HUMAINE, Musée de l’Homme, Paris; 2022 [RE] RETOUR DE BABEL, Galeries Nei Liicht & Dominique Lang, Dudelange, Luxembourg; 2019 TEMPI PIEGATI con Gosia Turzeniecka, Museo Felice Casorati, Pavarolo; 2018 ITALIAN CONTEMPORARY ART OF CROSS-CULTURAL VISION, Fenghuang Museum, Cina; 2018 DEVIATIONS, 2018, Musée Bargoin, Clermond-Ferrand.